Pubblichiamo la motivazione della sentenza n. 25266 del 2 luglio 2020 (motivazione depositata l’8 settembre 2020) con cui la Suprema Corte di Cassazione ha stabilito che la fattispecie criminosa della violenza sessuale è configurabile, pur in assenza di un contatto fisico con la vittima, quando gli “atti sessuali”, compiuti con modalità telematiche, coinvolgano oggettivamente la corporeità sessuale della persona offesa, siano finalizzati soddisfare l’istinto sessuale e siano idonei a compromettere il bene primario della libertà individuale.
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